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Scambio di Coppia

una coppia come tante (fine episodio)


di robydany54
24.02.2012    |    13.815    |    2 9.1
"Ero in paradiso, le due belle sorche carnose aspiravano la mia cappella come delle aspirapolvere;me lo sentivo risucchiare dentro fino in fondo alle loro..."
Entrando nell’appartamento, mi accorsi con la coda dell’occhio che Antonio con una mano, aveva afferrato le chiappe di Marina. Per non essere da meno feci lo stesso servizio a Valentina ed agguantandole le natiche, mi compiacqui per la loro sodezza . Ci accomodammo nel salone ed iniziammo una bella conversazione, su quello che ci era accaduto nelle ultime ore. I due amici ci proposero di allargare la comitiva, con l’aggiunta dell’inquilino di sotto e la sua bellissima compagna. Guardai Marina; nel vederla stuzzicata all’idea di allargare il gruppo, fui favorevolissimo alla loro proposta. Gli equilibri sarebbero cambiati la nuova coppia avrebbe creato delle varianti al tema. Probabilmente a turno, le donne avrebbero assaporato non più due cazzi contemporaneamente , ma tre , realizzando finalmente un sogno quasi impensabile (siate realistici: chiedete l’impossibile). Chiamarono immediatamente i due compagni che in battibaleno salirono. Erano una bella coppia, Marco e Paola, sui 35 anni poco più poco meno, lei ,era veramente bellissima, con un corpo da sballo. L’idea di lì a poco di poterla avere tra le mie braccia , mi creava dei movimenti sospetti all’altezza del basso ventre. Il solo immaginarlo, me lo aveva fatto venire duro. Valentina per mettere tutti a proprio agio, propose una bella rinfrescata collettiva sotto la doccia. Nessuno replicò; al contrario, tutti iniziammo a denudarci per raggiungere il bagno. Il vedere tutte quelle belle fiche, spogliarsi fino a denudarsi completamente, mi eccitava talmente tanto, che quasi ero appagato. I loro corpi sodi sculettanti , pronti per essere accarezzati da mani desiderose e penetrati da cazzi libidinosi. Mentre a me era venuta l’idea di scoparmi Paola, Marco, ironia della sorte puntava direttamente come un treno Marina. A dire il vero anche Antonio l’aveva puntata. Entrambi iniziarono a palparla su tutto il corpo posizionando le loro mani dappertutto; per non essere da meno pure io provai a metterle un paio di dita in fica; purtroppo vi era il pienone . Mi presi Paola e Valentina ed iniziai a palparle una sulla fica e l’altra sul culo. Avevo entrambe le mani nei posti più belli e con le dita cercavo di violare i loro buchetti ben stretti. Con la coda dell’occhio sotto lo scroscio della doccia vedevo Marina alle prese con due cazzi: stava facendo una pippa ad entrambi. I due uomini ansimavano baciandola dappertutto, preparandosi a penetrarla a dovere, facendole sentire i loro due bastoni . La presero ed asciugandola alla meno peggio la portarono di prepotenza nella camera da letto. Io intanto mi stavo scopando le due donne ; entrando prima in una e poi nell’altra sfruttando le loro abbondanti secrezioni vaginali per diminuire l’attrito durante la penetrazione. Ero in paradiso, le due belle sorche carnose aspiravano la mia cappella come delle aspirapolvere;me lo sentivo risucchiare dentro fino in fondo alle loro cavità. Un poco per il freddo un poco per la curiosità ,presi le mie amanti una a destra e l’altra a sinistra e mi diressi verso la camera da letto. Qui la visione era adir poco celestiale, Marina messa alla pecorina ne aveva uno in bocca e l’altro in fica; la stavano pompando a dovere facendola mugugnare di piacere. Posizionati affianco a loro, io e le due donne continuammo a darci ad fare. Le misi sulla parte restante del letto una sopra all’altra posizione a sessantanove a leccarsi a vicenda la fica. Iniziai a scoparmi Valentina dato che si trovava sopra. Durante i vari affondi, decisi di prenderla nel culo , osservando il suo bel buchetto peloso e ben dilatato. Uscii dalla fica ed entrai senza fatica nel suo bel culetto sodo; lentamente lo infilai tutto fino alla fine. Sentivo la mia cappella costretta nel pertugio, desiderosa di scaricare tutta la sborra accumulata. Non resistendo ulteriormente, le scaricai tutto il mio piacere svuotandomi completamente i coglioni, direttamente nel fondo della cavità anale, emettendo un urlo di piacere. Esausto non da quello che avevo fatto , ma da quello che avevo visto, mi accasciai di fianco sul letto continuando ad osservare le due donne che se la leccavano ed i due amici che si alternavano i favori di mia moglie. Ad un certo punto, sotto il suggerimento di Valentina, grossa esperta e soprattutto gran puttana (nel senso bonario della parola) decisero di sottoporla da una vera e propria doppia penetrazione. Marina si accomodò a cavalcioni su di Antonio che le infilò il cazzo tutto dentro la fica fino alla sua estremità; Marco da dietro sputandole in culo per addolcire la penetrazione, gli infilò il suo arnese , lasciandola senza fiato e paonazza in volto. La guardavo negli occhi e al vedevo veramente felice ed orgogliosa di procurare tanto piacere ai due uomini dentro di lei. Valentina mi prese per mano e mi posizionò con il cazzo a pochi centimetri dalla bocca di Marina, che senza esitare lo prese aspirandolo fino alla gola. Aveva niente po’ po’ di meno che tre cazzi dentro il suo corpo. Continuammo fino ad inondarla di sborra Venimmo uno alla volta il primo fu Antonio che le allagò la fregna; il secondo io che le sborrai in faccia; terzo ed ultimo Marco che le irrigò il culo. Lasciata da sola, Marina si posizionò su di un fianco e subito le due donne le se avventarono sopra, asportandole tutta la sborra rimasta sul corpo, con le loro lingue fameliche. Minuziosamente le allargavano le cosce leccandola tutta spingendo le loro lingue dentro tutte le fessure, racimolando le ultime gocce di sperma . Era veramente molto tardi , eravamo alquanto stanchi, così i nostri amici ci invitarono a rimanere da loro per la notte. Fu così che ce andammo a dormire. Non riuscendo ad addormentarmi: le varie vicissitudini della giornata, mi avevano un tantino disorientato; in poche ore era accaduto quello che non avrei mai e sottolineo mai pensato mi potesse accadere, neanche nei miei sogni più sfrenati. Eravamo divenuti una coppia di dissoluti, immorali e perversi? La molla era scattata in entrambi nello stesso momento ? coincidenze fortuite o voglia di trasgredire innata? Marina era sempre stata amante del cazzo lo aveva preso benevolmente in ogni parte del suo corpo, malgrado il suo seno piccolo, si cimentava in spagnole molto appassionate, fino a farsi inondare le tette di sborra. Insomma era una mogliettina molto attenta alle esigenze maschili, non perdeva mai un occasione per farmi felice ed appagare ogni mio desiderio. Vederla in quella nuova veste di mangia uomini, mi dava un certo non so ché, mi scocciava e nello stesso momento mi gratificava. In balia di tutti i pensieri, alla fine mi addormentai in un sonno profondo. L’indomani aprendo gli occhi ebbi una visione ed una sensazione paradisiaca, Marina stava giocarellando con il mio cazzo e d era in procinto di prenderlo in bocca. Le presi i capelli tra le mani e subito lo ingoiò tutto facendolo sparire nella sua bella bocca. Fummo distolti da Valentina che quatta quatta si avvicinò al letto per aiutare la compagna . Entrambe iniziarono con le loro linguette ad andare su e giù soffermandosi sulla cappella con virtuosismi da grandi maestre. A turno me lo presero in bocca, sfidandosi a chi sarebbe toccato bere tutta la sborra. Il fato volle che in quell’occasione fosse proprio Valentina ad assaporare tutto il mio piacere mattutino, abbondantemente copioso. Ci alzammo per fare colazione ed in cucina incontrammo Antonio da poco desto alle prese con latte e caffè. Intuendo o forse avendo visto l’accaduto, cercò di ottenere lo stesso trattamento dalle due donne. Vedendole seminude coperte solo da una vestaglietta trasparente, iniziò a masturbarsi esaltando, le loro forme. Lusingate le due lo afferrarono ed iniziarono lo stesso trattamento agitando le loro linguette attorno alla cappella ed alternandosi a succhiare. Questa volta Valentina si fece da parte , gustandosi la scena del marito che sborrava sulla faccia dell’amica, donandole una quantità di liquido denso, che colava su tutte le tette, addensandosi attorno ai prominenti capezzoli. Vederla tutta imbrattata di sperma, oltretutto non mio,mi fece venir voglia di possederla , lì sotto gli occhi dei due amici. Fatto detto la misi a novanta gradi ,con le tette e la pancia sopra il tavolo ed allargandole le cosce cercai di sodomizzarla. Sentendola urlare di dolore , con due dita presi dal tavolo del burro ed iniziai ad allargarle il buchetto del culo. Dopo un massaggio anale ben fatto, con l’ausilio del lubrificante , il mio cazzo era pronto per entrare. Sentendomi osservato dai due amici , per cortesia mi parve opportuno cedere il posto al padrone di casa. Antonio non se lo fece dire due volte; ormai era affezionato al culo di Marina. Vidi la sua smisurata cappella aprirsi un varco tra le chiappe e spingersi nel piccolo buco ,fino a scomparire. Lentamente lo mandava dentro ed altrettanto lentamente lo riportava in superficie, facendo emergere ogni volta la cappella. Vedere mia moglie prendere un cazzo nel culo e godere come cagna ad ogni affondo, mi stimolò talmente, che fu un tutt’uno prendere Valentina ed approfittare del suo culo. Era talmente larga, che non vi fu neppure bisogno del burro; entrai in un battibaleno arrivando in fondo al suo corpo. Continuammo ad inculare le due donne, sferrandole colpi decisi e precisi. Desiderosi entrambi di riavere la propria donna, ci scambiammo di posizione . Lo scambio repentino, eccitò tutti; per i maschietti, l’idea di entrare li dove pochi secondi prima vi era un altro, accresceva il desiderio creando nuove emozioni.
Per le femminucce idem, fare uscire un cazzo ed immediatamente immetterne un altro non era cosa da poco. Eccitatissimi, ci alzammo e ci recammo tutti nudi al bagno. Le due donne, mano nella manina si misero dentro la vasca e ci pregarono prima di sborrarle addosso e poi ripulirle con una bella pisciata. Entrambi iniziammo a masturbarci mentre loro si toccavano in modo sensuale per stimolarci, accrescendo il piacere. Vedendole pisciare una addosso all’altra, capitolammo, donando ad entrambe, una bella sborrata sulla faccia . Passarono pochi attimi che dai nostri cazzi iniziò ad uscire un copioso getto di urina che andò ad annaffiare i due bei corpi nella vasca. Mentre ancora usciva urina dal mio cazzo Valentina lo prese in bocca ed iniziò a bere e fare gargarismi. Fu subito emulata da Marina che fece lo stesso. Dopo esserci rinfrescati ci rivestimmo e salutammo i nostri amici di ventura. Gli impegni di tutti i giorni purtroppo ci richiamavano in città; la pacchia era finita, almeno per il momento. Prima di congedarci ci scambiammo i telefoni e ci riproponemmo di fare altri incontri.


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